Roberto Merlino
Tra due amori, figli e voga
Fu grazie a mio cognato che nel lontano 1988/89 conobbi il mondo della voga. Egli mi portò nella cantina del Sorgenti Corea La Cigna dove l’allenatore era Silvano Paolotti. Dopo alcuni mesi di allenamenti mi inserì nell’equipaggio del MiniPalio. L’anno seguente, nel 1990, il Sorgenti non ebbe vogatori per affrontare le gare degli Under 18 e Paolotti mi presentò all’allenatore del Mini Palio del Venezia Mauro Brucioni e con i rosso-bianchi ottenni le prime vittorie della mia carriera: la Coppa Lorenzini e il MiniPalio. Entusiasmo alle stelle.
Nel 1991, a 18 anni, la prima vera soddisfazione: montai sul gozzo a 10 del Venezia vincendo la Coppa Risi’atori e Palio Marinaro grazie anche all’allenatore Silvio Ferrini. Il 1992, purtroppo, mi vide fermo in quanto feci il servizio di leva nei Vigili del Fuoco e fui costretto a non partecipare alle varie gare remiere. Finito il servizio di leva ritornai a gareggiare, nel 1993/94, con la gozzetta a quattro remi dello Shangay-Torretta e mi aggiudicai la Coppa Barontini. Nel 1995 continuai con lo Shangay e non ci fu nessuna vittoria. Il 1996 mi vide vogare sul “Costante Neri” di Borgo Cappuccini grazie al quale montai sul podio del terzo classificato nella Coppa Barontini.
Ma la più grande vittoria della mia vita la ottenni con la nascita di mio figlio Davide. Avevo 23 anni. L’anno successivo mi dedicai maggiormente a lui e decisi di vogare su un quattro remi che è sempre stata una barca meno impegnativa, quindi feci parte dell’equipaggio dell’Antignano. Mi allenai con impegno e il mio sacrificio fu premiato con la vittoria di tutte le gare in programma dalla Coppa Santa Giulia per arrivare al trittico (Risi’atori, Barontini e Palio). Le stesse vittorie le ottenni l’anno dopo (1998) con l’Ardenza. Nel 1999 ritornai sull’Antignano che aveva il dieci remi, ma fu una stagione con alti e bassi, senza vittorie. Dal 2000 al 2003 “approdai” alla cantina dell’Ovo Sodo e montai sul “Mario Camici” e insieme ai miei compagni ottenni un secondo posto al Palio del 2002 e un terzo posto, sempre al Palio, nel 2003.
Sempre nel 2002 ecco che arrivò la seconda vittoria più grande della mia vita: nacque mia figlia Giada. Il grande impegno di avere due figli era tanto e decisi così di abbandonare la voga per dedicare il mio tempo a loro. Ma il mio spirito agonistico è notevole e non resistetti a praticare lo sport e quindi esercitai la corsa e il ciclismo. Il richiamo della voga però fu troppo forte e così, nel 2013, ritornai all’antica passione. La cantina del Pontino mi accolse nonostante i miei 40 anni e con i giallo-rossi guadagnai un secondo posto alla Barontini mentre nel 2014 ottenni due terzi posti, uno alla Barontini e l’altro al Palio Marinaro.
Una grande gioia e soddisfazione la ebbi nel 2015. Mio figlio Davide decise di seguire le mie orme, o meglio, le mie palate. Abbiamo vogato insieme e con l’allenatore Dismo Bertini e con i compagni e amici del Pontino, ci classificammo secondi alla Barontini e un terzo posto al Palio. Con l’inizio della stagione remiera del 2016, per motivi tecnici, dovetti cambiare cantina. Con una semplice telefonata fui accolto dall’Ovo Sodo. Fui ricevuto benissimo dagli allenatori Massimo Pessi e Alessandro Bitossi insieme a tutti i ragazzi. Arrivò, inaspettato, in un clima gioioso e festoso, il primo posto della Barontini, la gara più folcloristica e suggestiva di tutta la stagione remiera. Con questa ultima vittoria ho coronato, negli anni, il sogno delle tre vittorie più importanti, quelle nel dieci remi. In tutti questi anni, nei miei numerosi cambiamenti, ho sempre incontrato persone valide, positive e sempre disponibili. Tutti quanti siamo sempre pronti a gareggiare per una vittoria o semplicemente per esserci in questo sport labronico senza eguali.
Articolo di Roberto Merlino.