Yari Pantani
Un eclettico amante del remo e dello sport
È ricco di eventi e soddisfazioni il curriculum di Yari Pantani legato alla sua passione per il remo. Yari è nato il 15 novembre 1975, ed a lui lasciamo la parola per raccontarsi in questa meravigliosa avventura sportiva, che può essere di esempio per molti giovani.
Sono nato “pontinese” di via Solferino, dove spara il cannone della fortezza. Mi sono avvicinato allo sport tramite il judo, con il quale dopo 6 anni di attività ho conquistato la cintura blu, ma ero comunque troppo piccolo per conseguire quella marrone, così decisi di cambiare disciplina.
Abitavo vicino a Cristiano Ciari, mio coetaneo 15enne, e fu proprio lui nell’inverno del 1990 ad accompagnarmi nella Cantina del Pontino San Marco da Ghighe Langella, il quale dopo giorni e ore di allenamento in vasca per insegnarmi la tecnica, mi avviò alla voga.
In quegli anni c’erano ben 16 equipaggi under 18 e fu nel 1992 che con il Colline Coteto feci il mio esordio da capovoga, ottenendo un ottimo 3° posto nella seconda edizione della coppa Santa Giulia. Nel 1993 e nel 1994 sempre negli under 18 passai al cavallino rosso, vincendo il primo trofeo Isola di Gorgona e la 3a coppa santa Giulia, con il record del percorso, ed una coppa Dino Lorenzini.
Gli anni del San Jacopo
Nel 1995 Asse ovvero Giancarlo Musetti, omone burbero dal cuore buono, reclutava tutti quelli che uscivano dagli under 18 dell’anno precedente, per creare una barca a 10 remi di “bimbi”. Inizia qui la mia lunga storia bianco verde durato circa 12 anni: 1995, 2001, 2002, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2011, 2012, 2013 e 2015.
Il mio obbiettivo era fare risultato in questo rione non blasonato, tanto per capirsi, è un po’ come se un calciatore che gioca nel Livorno calcio, volesse vincere la Champions League: un’impresa ardua e dir poco. Vincere con il San Jacopo non era per niente facile, lo dice l’albo d’oro dal 1925, data della nascita del San Jacopo, ma nonostante tutto qualche risultato arrivò.
Dopo 12 mesi di militare ed un’operazione al ginocchio, nel 2001 riprendo ad allenarmi con il 4 remi San Jacopino e proprio quell’anno, arrivò un 2° posto alla Risi’atori e un 3° alla Barontini.
Nel 2002 facemmo cappotto e vincemmo tutte le gare in programma: 7 su 7, ottenendo il famoso TRITTICO con la promozione a 10 remi (Il San Jacopo, ad oggi, non è mai più retrocesso). L’equipaggio era composto da: Cristiano Ciari, Matteo Pietrini, Ivan Ciardelli, Nicola Celata, Simone Raffaelli e Jacopo Maffei, un ragazzo, quest’ultimo, che purtroppo morì in un incidente stradale e che ricordo con affetto. L’allenatore era Umberto Bedini mentre Carlo Braccini era dirigente.
Sempre nel 2002, prendendo spunto dalla tradizione della scia, l’allenatore riuscì a creare uno strumento simile ad un remoergometro che mi permetteva di allenarmi in modo nuovo, infatti, quando ero in barca come timoniere riuscivo ad usare il piede in un modo particolare che mi permetteva di manovrare il timone, mentre con le mani potevo aiutare il capovoga, spingendolo le sue braccia, in tutto il percorso della gara. Così vincemmo perfino due Barontini, senza mai toccare il timone con le mani. Giocando sul mio nome, in Cantina scherzavano dicendo che avevamo inventato il “Pantaspinta”.
Nel 2003 fui inserito nella terza edizione del piccolo libro “scuole in barca” diffuso nelle scuole superiori livornesi, dove descrissero proprio questa “stranezza. Appagato dai risultati decisi di cambiare e tornare nuovamente a fare il vogatore.
Nel 2008, arrivo al San Jacopo mister Michele Quercioli, grande atleta, che rispetto molto e da cui ho imparato moltissimo, che è riuscito a trasmettermi un po’ della sua “cazzime”, come la chiama lui. Creò un gruppo di amici che porto tutt’ora nel cuore, con il quale abbiamo, con la barca a dieci remi, vinto e fatto il record, mai più battuto nella coppa Santa Giulia a batterie. La stagione continuò portandoci sempre sul podio, arrivando persino secondi al Palio, battuti solo da un Ovosodo con un equipaggio stellare.
Anche negli anni successivi arrivarono podi importanti a 10 remi, persino una seconda vittoria nel 2012 alla coppa Santa Giulia e una terza vittoria nel palio dell’Antenna nel 2013.
Ancora con il quattro remi conquistammo due vittorie nel trofeo Maffei nel 2007 e nel 2008 e, nel penultimo anno prima della scomparsa nei senior della gazzetta a 4 remi, sono riuscito a vincere anche una Barontini.
Sempre con i colori del San Jacopo nel 2015, con uno scafo a 4 remi in trasferta a Civitavecchia, abbiamo vinto il Palio dei Porti fra Toscana, Campania e Lazio. L’anno seguente, sempre in quella gara, arrivammo secondi: e qui si concluse la mia storia con il San Jacopo che posso riassumere con: 15 primi posti (12 a 4 remi e 3 a 10 remi), 10 secondi posti (3 a 4 remi e 7 a 10 remi), 10 terzi posti (1a 4 remi e 9 a 10 remi), ad oggi, la bibbia in questo campo, lo storico del Palio Marinaro, Carlo Braccini mi ha confermato di essere il biancoverde più medagliato dal 1925.
Non solo San Jacopo
La mia storia con il remo continua con la retrocessione a 4 remi nel 1996 con lo Shangai – Filzi -Torretta. Nel 1997 reduce dalla varicella e con il viso a puntini rossi ottenni il 4° posto al Palio con il 10 remi del Montenero. Nel 2003 sullo Shangai a quattro remi conquistati 5 primi posti nei trofei Cardosi, Lubrani, Moby, d’Alesio e coppa Barontini. Sempre sui 4 remi arrivai al secondo posto al Palio, ma grazie ad una squalifica fummo promossi anche noi assieme al Fabbricotti nella categoria dei 10 remi. Nel 2004 conquistai due secondi posti e riaprii una breve parentesi al timone del 10 con il Borgo Cappuccini.
Nel 2005 sul gozzo del Sorgenti, con il mitico Silvano Paolotti, in una settimana preparammo il Palio (più le cene), portando casa un ottimo terzo posto. Sempre nel 2005 in trasferta a Pescara per la Regata dei Gonfaloni, con una spedizione di vogatori di varie cantine, con a capo Silvano Paolotti e Attilio Lemmi, portammo a casa un ottimo bronzo, anche se c’è da dire che nelle batterie avevamo ottenuto il miglior tempo, battendo i temibili croati alla fine.
Nel 2009 a Giovinazzo, sempre alla Regata dei Gonfaloni, con i colori del Salviano ci dovemmo accontentare della medaglia di legno. Ancora nel 2009 arrivò il primo posto nel Palio delle Circoscrizioni. Il 2010 vide la prima vittoria nel Palio dell’Antenna con il 10 remi dell’Ovosodo, mentre nel 2011 con il 4 remi dello Shangai, vinsi il mio secondo Palio dell’Antenna. Nel 2014 ci fu l’ottimo terzo posto alla Barontini sul 10 giallorosso del Pontino con mister Ferroni.
Nel 2016 con la barca del Salviano detto “Gozzo delle Contestazioni” perché’ nessuno voleva sentir parlare di ‘voga elbana’ e in pochi accettavano la possibilità che degli elbani vogassero nel Palio livornese. Ma Luca Marconi e Vittorio Dattilo (calabrese, ma un po’ elbano misto livornese; una bellissima persona che ha sposato la nostra tradizione), misero in piedi un equipaggio misto di 5 elbani, miei amici, che devo ringraziare per avermi insegnato la tecnica sul gozzo nazionale all’Elbana. L’equipaggio era così composto dagli elbani Bigio, Mancini, Gambini, Viganego e Lambardi, e dai livornesi Jonny Pellegrini, Gianluca Mastalli, Alessandro Canessa, Luca Cosci e naturalmente io. Con solo 5 uscite in tutta la stagione con la barca a 10 remi (praticamente solo le gare) e allenandosi con il remoergometro e il gozzo a 4, rigorosamente a tecnica elbana, i risultati furono spiazzanti. Con quella voga “brutta”, come si diceva in giro, perdemmo la prima gara per una squalifica dovuta ad un errore del timoniere all’arrivo del percorso, facendo però il miglior tempo, ma, udite, udite, al Palio fummo secondi, ad una sola punta dal fortissimo Venezia.
Nel 2017 arrivò il mio 5 sigillo al Palio dell’Antenna, oltre ad un buon secondo posto alla coppa Risi’atori nel 10 remi del Borgo Cappuccini.
La parentesi da allenatore
Nel 2012 assieme al preparatore pugilistico Fabrizio di Fiandra decidemmo di occuparci dell’equipaggio femminile del Colline – Coteto accorpato alla Stazione, dove vogavano. Dell’equipaggio hanno fatto parte: mia moglie Alice Orciuolo, mia cugina Marta Ciabatti, l’amica Lisa dell’Innocenti, mia pupilla di vecchia data Alessia Lucarelli, la mia vice coach Karin Matarese, Desiré Mambrini, Beatrice Sasso,e al suo primo anno Veronica Falcinelli, la più piccolina del gruppo. È stato difficile, alla mia prima esperienza da allenatore, gestire i miei impegni con quelli di un equipaggio di 8 donne, con 8 caratteri differenti ed età tutte diverse, e per di più in una realtà nuova, dentro una palestra del dopolavoro di soli uomini e non di vogatori. Fortunatamente, grazie ai miei cari amici Piero Materesi e Paolino Bruno, che mi prestavano la barca di proprietà del San Jacopo, potemmo fare tecnica in barca.
Mi fu di grandissimo aiuto Fabrizio di Fiandra, che oltre ad essere uomo di sport, è una persona squisita, con il quale andai subito d’accordo. Grazie anche al dirigente Andrea Falcinelli riuscimmo alla prima gara di stagione, il Torfeo D’Alesio, a vincere, mettendo 14 secondi tra noi e le seconde arrivate e facendo il record del percorso.
Purtroppo per impegni e altri motivi la stagione femminile, che poteva dare tante altre soddisfazioni fini tre giorni dopo quella gara.
Gozzi nazionali sedile fisso
Questa è un’altra avventura che ho vissuto con Luca Marconi, dapprima avversario nel minipalio, poi allenatore, poi nostro delegato regionale F.I.C.S.F e con Fabio Ricci, compagno di scalmo del vecchio Rione del Mercato (come direbbe l’amico Carlo Braccini). Abbiamo gareggiato nella categoria senior gozzo nazionale, inizialmente con la Canottieri Stazione e successivamente sotto una società pisana.
Questi i nostri risultati: nel 2012 a La Spezia fu un disastro con la voga a tecnica canottaggio e una bimba di 13 anni, in prestito da una società ligure, alle primissime armi, non riuscimmo a passare nemmeno le qualificazioni. Nel 2014 passando alla voga Tecnica Elbana conquistammo un secondo posto ad una gara nazionale a Moneglia. Pochi mesi dopo conquistai un bronzo ai Campionati italiani, dove la mia più grande tifosa Lylou inizio, da dentro la panciona della sua mamma, a scalciare e a fare il tifo!!
Nel 2015 arrivò un tiratissimo argento in Coppa Europa dopo 1500 mt di punta punta, si concluse al fotofinish. L’equipaggio era formato da: Fantazzini di Moneglia, l’under 18 genovese Figari, l’elbana timoniera Silvia Segnini, Fabio Ricci Fabio ed io.
Nel 2017 a Eupilio con l’equipaggio formato da Orlandini dell’Isola del Giglio, Mancini dell’Isola d’Elba come la timoniera Mazzei, con Fabio Ricci e me, dopo una gara dominata portammo a casa il titolo europeo di gozzo nazionale senior, grazie al quale, l’anno successivo siamo stati premiati dal CONI con la benemerenza della medaglia d’argento al valore atletico per l’anno 2017.
Nel 2018 al campionato toscano a Rio Marina con Bigio, Orlandini, Ricci e Pantani, con al timone Silvia Segnini, eravamo riusciti a portarci in vantaggio di una mezza barca nella seconda tratta, sul Porto Azzurro, ma purtroppo, anche se la timoniera prese la boa a regola d’arte, questa sgusciò all’esterno della barca; ma nonostante dovemmo tornare indietro per ripetere la boa, non giungemmo ultimi.
Canottaggio sedile scorrevole
Nell’estate del 2013 con l’amico pontinese Daniele Pollastrini abbiamo iniziato ad allenarci all’Unione Canottieri livornesi. Rimasti, quasi a inizio stagione, senza allenatore, decidemmo di continuare lo stesso allenandoci da soli, cercando di perfezionare la tecnica su consigli di amici o video trovati su YouTube, nominando simpaticamente il nostro progetto “Gozzaioli fai da te”.
E così “equipaggiati” nel 2014 ottenemmo un terzo posto sul lago di Piediluco con il 2 di coppia ad una gara nazionale categoria esordienti. Dopo 2 mesi, con l’aiuto di Leandro Mariotti che cercò di risolvere alla meglio i problemi che procurammo alla barca durante un incidente in allenamento, decidemmo di partecipare al Campionato Italiano a Sabaudia, categoria esordienti, 2 di coppia, dove arrivammo primi tra gli esclusi dalla finale, infatti, non entrammo per un soffio.
Nel 2015 partecipai al mio primo Campionato Italiano in Coastal Rowing a Luino sul lago Maggiore in singolo, categoria master B, distanza 6000 mt. Mi trovavo in seconda posizione quando mi dovetti ritirare, non senza prima proferir svariati moccoli, per la rottura dello scalmo.
Ma nel 2016 nel campionato italiani a Lignano Sabbiadoro riuscii a conquistare il bronzo nella categoria singolo master B distanza 6000 mt. Sempre nel 2016 su di un singolo olimpico, su una distanza di 1000 mt categoria master B, arrivò anche un primo posto in una gara regionale a San Miniato, seguito dall’allenatore Gino Montanelli.
Un successivo 3° lo conquistati in doppio canoè, assieme a Mariotti al trofeo Bolognesi, a Rosignano.
A oggi
Sono una persona semplice, piace allenarsi, divertirmi, conoscere persone nuove e sperimentare senza smettere di imparare, come, ad esempio, fare un bamboo rafting nel fiume Wang nel Nord della Thailandia; prendere parte ad una gara promozionale di Dragon Boat a Savona; gareggiare nei barchini viareggini a Massaciuccoli; ed ancora, partecipare a due mezze maratone podistiche; correre in una manifestazione organizzata a Londra per sensibilizzare e denunciare l’estinzione dei gorilla, dove circa un migliaio di persone, provenienti da tutto il mondo, vestite da gorilla, hanno percorso 10 km correndo.
Dall’inverno del 2017, sotto la bandiera dell’Unione Canottieri livornesi pratico surfski e canoa olimpica, con la quale nel 2018 ho vinto una gara interregionale in k1, nel 2019 ho partecipato alla Meloria Paddling in ss2, categoria open e ancora con l’amico Federico Franchini del gozzo dell’orca detto “il Franky” è arrivato anche un titolo italiano in k2 5000 mt categoria master B, con un progetto simile a quello di Pollastrini nel canottaggio ovvero il famoso gozzaioli in canoa fai da te”.
Mai dire mai, anche se i numeri dell’età mi remano contro, mi piacerebbe gareggiare sulle nuove barche a 10 remi in costruzione.
Articolo di Yari Pantani