Location • La Darsena Nuova
La Darsena Nuova, o Darsena del Cantiere, racchiude lo specchio d’acqua di fronte agli Scali Novi Lena, nello storico quartiere di Borgo Cappuccini. Insieme al Porto Mediceo, alla Darsena Vecchia, al bacino Cappellini e al bacino Firenze, compone il complesso del Porto Vecchio di Livorno.
Da quando, nel 2005, è stato deciso di riportare alla luce la tradizione secolare del “Palio dell’Antenna”, la Darsena Nuova il cui water front e le cui cantine, inserite nel progetto urbanistico del quartiere Porta a Mare, erano già state riqualificate, è subito sembrata il luogo ideale per ospitare una manifestazione così caratteristica e dal forte valore identitario.
Del resto la Darsena Nuova, su cui si affaccia la cantina bianconera del rione di Borgo Cappuccini e punto di arrivo della Coppa Risiatori, vantava già da tempo un rapporto consolidato con la tradizione remiera della città di Livorno.
L’escavo della Darsena Nuova risale alla seconda metà dell’800 quando, dopo l’esilio di Leopoldo II° di Lorena del 1959, l’abolizione del porto franco e la costruzione della linea Pisa-Roma via Collesalvetti, che escluse di fatto Livorno dalla direttrice principale delle comunicazioni ferroviarie tra nord e sud, il porto cittadino registrò una forte flessione dei traffici commerciali che spinse l’economia cittadina verso una riconversione industriale.
L’area, occupata fino ad allora dall’antico Lazzaretto di San Rocco ormai quasi in disuso dal 1852, venne destinata ad ospitare un cantiere navale la cui concessione venne affidata ai fratelli Orlando (Luigi, Salvatore, Paolo e Giuseppe).
La presenza del nuovo cantiere portò al riassetto complessivo dell’area, le strutture del lazzaretto vennero riconvertite, furono abbattute alcune strutture difensive e venne ampliato il bacino antistante creando quella che da allora ha preso il nome di “Darsena Nuova”.
Negli anni l’importanza del Cantiere Navale Fratelli Orlando crebbe notevolmente, tanto che, nel 1886 gli operai erano già oltre mille, e numerosi erano anche gli addetti delle industrie legate alla cantieristica. Questa progressiva industrializzazione, che interessò soprattutto le aree a nord della città, segnò finalmente il superamento della crisi.
Tra le prime navi costruite nel cantiere livornese occorre ricordare la grande Corazzata Lepanto, gemella dell’Italia, il cui varo del 1883 ebbe luogo tra mille preoccupazioni proprio nella Darsena Nuova che purtroppo era già troppo piccola per ospitare operazioni del genere.
I tecnici della Regia Marina, convinti che il bacino fosse inadeguato, avevano proposto di smantellare la nave, ma Salvatore Orlando, si oppose e diede ordine di disporre trasversalmente una serie di gomene così da rallentare la marcia dello scafo. La tensione era altissima, dall’esito del varo dipendeva il futuro del cantiere stesso, fortunatamente tutto andò per il meglio e Salvatore non usò la rivoltella che aveva in tasca per togliersi la vita in caso di insuccesso.
Il felice esito del varo generò ben presto una serie di altre commesse provenienti non solo dall’Italia ma anche dall’Argentina e dal Portogallo che portarono alla costruzione del più grande e sicuro Scalo Morosini, grazia al quale il cantiere fu in grado di far fronte anche a progetti più impegnativi.
Da allora il destino della Darsena Nuova ha seguito, nel bene e nel male, quelle del Cantiere Navale Orlando, dei suoi gloriosi vari, delle sue crisi, delle sue rinascite e delle sue tante vicissitudini societarie (nel 1904 Cantiere Navale Fratelli Orlando & C., nel 1925 Cantieri Navali Orlando, nel 1929 Odero-Terni-Orlando, nel 1933 IRI, nel 1949 Ansaldo, nel 1963 di nuovo “Cantiere navale Luigi Orlando S.p.A.”, nel 1984 Fincantieri,nel 1996 nella società cooperativa “Cantiere Navale Fratelli Orlando S.c.r.l.”) fino alla definitiva crisi del 2003.
Lo Scalo Morosini, è stato smantellato per consentire la costruzione di alcuni capannoni, che ha permesso di avviare la trasformazione urbana delle aree adiacenti alla piazza Mazzini, dove sta sorgendo il nuovo quartiere livornese di Porta a Mare, che comprende vari edifici commerciali e residenziali e la riapertura del Canale dei Lazzaretti che, collegando la Darsena Nuova alla Bellana, permetterà di ripristinare, almeno in parte, il sistema di fossati che fino alla seconda guerra mondiale cingevano il Fortino del Fanale. Del vecchio cantiere, oltre alla palazzina degli uffici in piazza Mazzini, sarà mantenuto anche il monumentale varco d’accesso, due fornici, il monumento a Luigi Orlando, una porzione dello scalo Umbria e il fabbricato delle officine storiche.