Il percorso
Il campo di gara del Palio Marinaro è in mare aperto, nello specchio d’acqua che si apre davanti alla Terrazza Mascagni, uno dei luoghi più suggestivi e rappresentativi di Livorno e, in generale, della Toscana.
La gara si disputa in un percorso lungo circa duemila metri che si estende tra gli storici Bagni Pancaldi e l’Acquario Comunale: otto imbarcazioni a dieci remi si dispongono una al fianco dell’altra nelle rispettive corsie di quaranta metri, avendo il pubblico sulla sinistra. Con lo sparo d’inizio parte la sfida. I timonieri lasciano la corda che li lega alla boa, la cosiddetta “barbetta” e…via! Dalla partenza di fronte all’Acquario le ciurme percorrono i primi 511 metri fino al primo spettacolare giro di boa, di fronte ai Pancaldi. Quindi si ripercorre nuovamente il tratto di mare in direzione opposta, fino al secondo giro di boa. Ancora altri 511 metri per compiere la terza virata e andare spediti verso l’ultima e decisiva fatica, lo scatto finale di 488 metri per tagliare il traguardo davanti all’Acquario.
Si tratta di una sfida appassionante e spesso imprevedibile, dieci minuti circa di remate con tre giri di boa e quattro diritture che mettono a dura prova gli atleti ed entusiasmano la tifoseria, intenta a incitare a più non posso l’equipaggio del rione d’appartenenza dalla Terrazza ma anche dalle barche che si accalcano in prossimità del campo di gara, dando vita a un frastuono di voci, urla e sirene. In generale, i momenti che segnano i giri di boa sono i più amati dagli spettatori: si tratta di manovre delicate e complicate per gli equipaggi condotti dal timoniere e permettono a chi segue di fare i primi pronostici sull’andamento della gara.
Un momento importante e molto sentito dalle sezioni nautiche dei vari rioni è il sorteggio dei numeri di boa, che si svolge qualche giorno prima del Palio. Le boe, infatti, sono numerate da 1 a 8: la prima è quella detta “di terra”, più vicina alla riva ed è tra le più ambite mentre l’ottava è la più lontana e la più temuta per le correnti sfavorevoli provocate dalle imbarcazioni che circolano fuori dal campo di gara. Un esito affidato al caso che segna però gli umori dei vari equipaggi, avvantaggiati o svantaggiati in partenza sulla base della boa assegnata.