Mario Cancelli
Componente dell’equipaggio che vinse il primo Minipalio
Per anni sono rimasti nell’anonimato perché tranne loro, nessuno si ricordava chi avesse vinto il primo Minipalio nel 1979. L’unica cosa certa era che la gara, ideata dal solito vulcanico Paolo Cantini, era stata vinta da un equipaggio del Colline. Cantini, non contento del fatto che già organizzava la Risicatori e che aveva dato vita sia ad una serie di regate fra i bar di Borgo e al Trofeo Remiero Borgo Cappuccini, che vedeva gli atleti della società bianconera sfidarsi fra loro sui gozzi a quattro, si fece venire la voglia di una gara riservata ai giovani.
Nacque così la prima Coppa Mini-palio: una gara a cronometro e riservata alle Circoscrizioni da disputarsi nella darsena del Cantiere. A bordo del Colline tre canottieri dell’Ucl, ovvero Andrea Tori, Walter Bollati e Claudio Cecconi. Insieme a loro il giovane Mario Cancelli (classe 1962), che oggi fa l’orefice in via di Salviano. «Non avevo mai vogato prima, ma Piero Bernini, che purtroppo non c’è più, mi scelse come quarto uomo per affiancate Tori, Cecconi e Bollati in quanto allora ero molto atletico e, pur non avendo mai fatto canottaggio, avevo quello che si definiva allora un fisico bestiale».
«Gli altri equipaggi, tranne quelli più addentro nelle vicende del canottaggio, non sapevano che noi del Colline avevamo imbarcato tre vogatori decisamente forti (Tori aveva vinto l’anno prima il titolo italiano ragazzi negli skiff canottieri) e che i tre avevano una gran voglia di vincere, malgrado la difficoltà di passare a vogare dal sedile mobile, a cui erano abituati, a quello fisso delle gozzette. Ricordo che quando partimmo per il nostro percorso a cronometro sul triangolo davanti agli Scali Novi Lena, nella cantina di Borgo si faceva festa in quanto erano convinti di avere già vinto loro, dato che il loro era il miglior tempo. I vogatori alzarono i remi al cielo in segno di giubilo, salutati dai loro tifosi, ma poi furono costretti ad abbassarli quando il nostro tempo risultò decisamente più basso».
«E tutto questo anche se riuscii ad allenarmi decisamente poco, forse tre volte prima della gara, con i miei compagni d’avventura. Ma la fatica non mi faceva paura e quindi mi scelsero come quarto uomo, mettendomi assieme al Bollati, nel posto dalla quale si girava più stretto alle boe, per permettermi di riprendere un briciolo di fiato. La gioia all’arrivo fu tanta, ma ricordo che rimasi “distrutto” per una settimana. Credevo di non riuscire più a respirare. L’anno dopo, ho fatto la Coppa Barontini, con il dieci del Colline, ma poi ho detto basta». Il gozzo a dieci che aveva come timoniere Piero Bernini e vogatori Aldo Vivaldi, Roberto Sammuri, Massimo Antonini, Stefano Porri, Mario Pardini, Andrea Tori, Walter Bollati, Massimo Papini, Marco Burresi, Marco Falcinelli, Angiolino Tori, Mario Cancelli, Fabrizio Amadio, si classificò al sesto posto. La gara fu vinta dal Pontino.
Articolo di Alberto Gavazzeni 2007