Riccardo Filippi
Vogare per il proprio rione di appartenenza e portare in alto il suo nome
Riccardo Filippi è nato il 15 novembre del 1953 nel rione Stazione, ed ha cominciato a praticare il canottaggio con i Vigili del Fuoco del Tomei. Racconta: “Mi dicevano che ero troppo vecchio per cominciare con questo sport, ma grazie alla mia passione e alla mia tenacia convinsi l’allenatore Unico Marconcini a farmi salire in barca”.
Fu la scelta giusta, visto che il primo anno Filippo vinse tutte le gare che disputò con il 4 iole. Fu proprio Unico a convincere l’equipaggio a montare la prima volta sul fuoriscalmo e la vittoria arrivò dopo appena 15 giorni al Campionato toscano. Continua Filippo: “Dopo un mese arrivammo quarti agli italiani e fu un piccolo miracolo. Ho vogato nel Tomei fino al 1975, poi per motivi di lavoro ho dovuto smettere. Nella mia bacheca con il Tomei ho collezionato bel 7 titoli toscani consecutivi, un terzo posto alla preolimpica per Monaco 1972 e due terzi posti ai Campionati italiani”.
La passione per la voga era tanta e così decide di continuare a remare entrando nel mondo del Palio Marinaro: “Il mio rione era la Stazione e nel 1976 partecipai al mio primo Palio, che si svolse a settembre con la competizione a cronometro, essendo disponibili solo due barche a 4 remi era l’unica soluzione possibile. Noi partimmo per primi e arrivammo secondi, quell’anno vinse il San Jacopo, anche se noi eravamo i più forti avendo in barca Fabrizio Biondi olimpionico di Montreal, Stefano Pagliati e il figlio del Timoniere Sgerri, ma sbagliammo l’impostazione e così dovemmo rinunciare al primo posto”.
Filippo voga nella Stazione fino al 1979 e ricorda: “Nel 1978 eravamo primi fino a trecento metri dal traguardo, quando due vogatori, entrambi di destra, si tuffarono in mare perché uscirono i remi dagli scalmi e così giungemmo quinti. Quell’anno vinse il debuttante Fabbricotti, il rione dove nel 1980 sono andato a vogare, perché nel frattempo avevo cambiato casa. Qui sono rimasto fino al 1985 vincendo: nel 1984 con la gozzetta a 4 tutte e tre le gare alle quali partecipai; nel 1985 con il gozzo a 10 arrivammo secondi alla Risi’atori e quarti al Palio, ma avremmo potuto fare molto meglio, se solo avessimo avuto una cantina per allenarsi anche d’inverno, invece ci arrangiavamo nella vecchia palafitta di fianco alla Fortezza Nuova, di fronte all’uscita del ponte buio e che ora non c’è più”.
Filippo ha vogato solo per i rioni dove ha abitato perché, secondo lui, è giusto tenere altro il nome della cantina dove si abita. “Ad un certo punto della mia vita ho dovuto cambiare città e così, per molti anni, ho visto il palio solo da spettatore. Tornato a Livorno ho incontrato il mio caro amico Silvano Paolotti che mi ha chiesto aiuto, visto che lui aveva subito un grosso infortunio. Ho accettato di slancio e per tre anni sono stato con lui nel Sorgenti, che è il mio rione attuale. Con gli accorpamenti del 2012 sono andato nel San Jacopo chiamato dal presidente e subito abbiamo vinto il Palio dell’Antenna e di Santa Giulia e conquistato il secondo posto al Palio Marinaro. Nel 2016 ci siamo trasferiti quasi tutti al Salviano, in disaccordo con la dirigenza e abbiamo avuto la soddisfazione di arrivare secondi al Palio. Nel 2018 sono tornato al San Jacopo per allenare il mini-palio, i vogatori però erano pochi, ed è solo grazie all’Ovo Sodo, che ci ha prestato due atleti, se abbiamo potuto disputare tutte le gare”.
Dal 2019 Filippo è entrato nella squadra di Sportlandia, che accompagna alla pratica di questo sport i ragazzi con disabilità intellettiva. “Svolgo questa attività -conclude- in compagnia del pluricampione di remoergometro Mauro Martelli e del mio compagno di tante gare di canottaggio Vittorio Pasqui, che in passato è stato anche presidente del Comitato Organizzatore Palio Marinaro. Nella mia carriera ho conosciuto grandi campioni della storia del remo livornese come: Unico Marconcini, Quaglierini, Canzio Vivaldi, Ghighe Langella, Vinicio Brondi”.