Luca ed Egisto "Bubi" Lauri

Rione Borgo

Rioni

Borgo Cappuccini

Uno dei padri della Risi’atori

Un altro dei padri fondatori del Palio se né andato: in silenzio e con lo stesso stile con cui, per tanti anni, si era adoperato per il suo Borgo Cappuccini. Egisto Lauri, da tutti conosciuto solo con il soprannome di Bubi, era nato il 17 ottobre del 1927 (l’anno della prima vittoria nel Palio del Borgo); ci ha lasciato il 25 marzo scorso dopo una lunga malattia che da quattro anni lo aveva costretto a lasciare il suo incarico di tuttofare per la cantina bianco-nera.

Già tifoso del Borgo, dove era nato da Gino Lauri, nel 1978 entrò a far parte del Comitato, composto da Lidio Ageno, Paolo Cantini, Alfio Caroti, Dino Del Corona, Franco Lemmi, Cesare Liperini, Ferdinando e Tullio Malacarne, Michele Mennella, Antonio Romano, Vincenzo Perullo, Silvano Russo e Alfredo Silvestri, che organizzò alla perfezione la prima edizione del dopoguerra della Risi’atori intitolandola al grande patron Tito Neri.

Benché facesse il carpentiere metallico alla CMF, Bubi Lauri nelle ore libere, invece di tornare a casa a godersi il meritato riposo, raggiungeva la cantina di Borgo e, di carattere pignolo e preciso, la risistemava ogni giorno. Così quando ci fu da creare la palestra in via degli Asili lui fu l’anima dell’impresa. Ne frattempo, sposatosi con Maria Piera Menconi, aveva messo al mondo tre figlioli. Alessandra (nel 1965), Alessandro (nel 1967) a cui dobbiamo le notizie di questo articolo, e Luca (nel 1968). Saranno proprio i due figli a sfogare la passione del padre per il mare mettendosi ai remi o al timone di vari gozzi. «Mio padre però – ci ha detto Alessandro Lauri – di gare remiere ne ha viste in tutta la sua vita solo una o due, perché si emozionava troppo. Allora preferiva attendere il ritorno degli atleti in cantina, per far festa con loro se avevano vinto».

E fra quegli atleti c’erano anche i suoi figli di cui uno, Luca, in 25 anni di voga (ha iniziato nelle giovanili del Borgo quando aveva solo quindici anni) prima con i colori di Borgo Cappuccini e poi, (a parte una breve parentesi dell’equipaggio della Stazione del 1986), dal 2005 al 2007 con quelli del Pontino, gli ha dato la soddisfazione di portare a casa qualcosa come trenta vittorie di squadra. Fra queste sei Coppe D’Alesio (2001-2002-2003-2005-2006-2007 di cui tre con il Borgo a 10 remi, due con il Pontino a 10 e una con il Pontino a 4 remi), quattro Risi’atori (1985-2000-2001 con il Borgo a 10 remi e 2004 con il Pontino a 4 remi), 4 Palii (1991 con il Borgo a 4 remi, 2001 con il Borgo a 10 remi e 2004 e 2005 con il Pontino a 4 remi), 4 Coppe Santa Giulia (2000-2001 e 2002 con il Borgo a10 e 2007 con il Pontino a 10), 3 Coppe Moby Prince (2003 con il Borgo a 10 e 2004 e 2005 con il Pontino a 4) e, ancora con i colori di Borgo l’unica edizione della Scarronzoni tenutasi nel 1999, 2 Coppe del Centro Storico (2000 e 2001) e 2 Memorial Vinicio Cardosi (2000 e 2003). Infine si è aggiudicato anche un Palio dell’Antenna (2006) con il Pontino, una Coppa Lubrani (2001), due Palii dell’Arcipelago (2003 e 2007) difendendo i colori di Livorno.

A livello juniores, nel 1982 dietro al Pontino e nel 1983 dietro ad Ardenza. Aveva collezionato solo due secondi posti. Nel 1982 in barca con Massimo Pessi, come timoniere, suo fratello Alessandro, Samuele Mennella e Giorgio Agarini; nel 1983 con Massimo Crovetti come timoniere, Riccardo Cirillo, Umberto Martinelli ed ancora suo fratello Alessandro. Alessandro che a livello seniores vanta una sola partecipazione con il 10 dell’Antignano, nel 1985. Fu quinto sia nella Barontini che nel Palio. Poi tornò a far parte degli equipaggi di Borgo, ma soltanto fra le riserve. Alessandro ha smesso di vogare ormai da diciotto anni mentre per Luca il 2008 potrebbe essere il primo anno di un meritato pensionamento. A meno che qualcuno non decida di richiamarlo anche quest’anno per avvalersi della sua esperienza e delle sue capacità. E lui, probabilmente non se lo farebbe dire due volte anche per onorare la memoria del padre passato a navigare fra le onde del mare infinito.

Articolo di Alberto Gavazzeni 2008.

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