Giorgio Sonetti
Un mito del Palio
Giorgio Sonetti nasce ad Ardenza il 26 novembre del 1936 e comincia vogare a soli 17 anni nel gozzo a quattro remi dei rosso-verdi classificandosi al terzo posto. Nel 1954 vengono tolte le gozzette alle cantine storiche che vogano con la scia, il quattro e il dieci remi per darle ai nuovi rioni che vogliono partecipare al Palio Marinaro. Giorgio Sonetti voga, per quell’anno, con l’Origine.
«Fui chiamato da Giovanni Gorini – dice Giorgio – che fu il mio timoniere dell’Ardenza e insieme a Mario Ronda, Fedele Morelli, Renzo Mancini e Franco Mazzantini demmo “vita” alla sezione nautica dell’Origine classificandoci al secondo posto dietro al Colline». Nel 1955 viene chiamato a far parte del 10 ardenzino e vince il suo primo Palio. Ma succede qualcosa.”Dopo la vittoria dell’Ardenza il Colline, poi appoggiato anche dal Venezia e Pontino, presenta reclamo contro gli ardenzini. In pratica si sostiene che nel canale fra i Pancaldi e la boa il timoniere Giovanni Gorini avrebbe reimbarcato il capovoga Giorgio Sonetti, cui era stato impedito di gareggiare perché iscritto ad un’associazione di canottaggio, facendo tuffare in mare Mario Ronda che era stato promosso da riserva a titolare. Una volta conclusa vittoriosamente la gara Giorgio Sonetti si sarebbe buttato in mare raggiungendo la riva onde evitare riconoscimento e squalifica. Che qualcuno si sia buttato in mare dell’equipaggio ed abbia raggiunto la riva sono in tanti a giurarlo ma nessuno può stabilire che sia stato proprio il Sonetti e così, dopo una serie di botte e risposte, la Consulta Popolare decide di lasciare immutata la classifica”. A distanza di decine di anni Il Sonetti dichiarò che effettivamente fu lui a vogare al posto del Ronda.
Nel 1956 vince ancora il Palio Marinaro lasciandosi dietro ancora una volta il Colline e il Borgo Cappuccini. (timoniere Manlio Livori, Fabio Franceschi e Giovanni Gorini, anch’essi timonieri, Ivano Sonetti, Renzo Mancini, Giorgio Sonetti, Franco Morelli, Franco Mazzantini, Alfio Niccolini, Fedele Morelli, Mauro Livori, Guido Citi, Ivano Baroni, Maurizio Macak, Bruno Sonetti. Tempo ufficiale 10’17”5.
Dal 1957 al 1965 non gareggia al Palio Marinaro. «Smisi per tutti quegli anni – ricorda Giorgio – perché mi dedicai al canottaggio dove ho avuto molte soddisfazioni vincendo alcune gare internazionali e un Campionato Italiano. Sono stato capovoga dell’Otto che partecipò alle Olimpiadi di Roma. Poi, nel 1966, ripresi a vogare nel Palio ma questa volta con il Pontino San Marco. In quel rione avevo una falegnameria e spesso mi facevano visita Giovanni Persico e Elio Langella detto “Ghighe” che era timoniere dei giallo-rossi. Erano amici e mi convinsero a vogare per loro».
Nel suo debutto con il Pontino San Marco, era il 1966, si aggiudica la prima Coppa Barontini davanti al Borgo e al Venezia e il suo terzo Palio, (timoniere Elio Langella, Giorgio Sonetti, Ivano Bitossi, Marino Sansoni, Corrado Corradini, Renzo Mancini, Giuliano Mancini, Giovanni Baldi, Luciano Lonzi, Marino Luschi e Giancarlo Mataresi). Il 1967 lo vede vittorioso del quarto Palio mentre alla Barontini si classifica al terzo posto.
«In tutta la mia carriera – ricorda Giorgio – ho vinto, da vogatore, allenatore e timoniere, dieci Palii, quattro con il Pontino e sei con l’Ardenza, cinque Barontini quattro con il Pontino e una con l’Ardenza. Ho al mio attivo anche tre secondi posti nella Coppa Barontini e tutti con pochi decimi di ritardo dai primi classificati e tre secondi posti, come timoniere, alla Coppa Risi’atori».
Nel 1968 vince il suo ultimo Palio con il Pontino mentre l’ultima vittoria nella Barontini è del 1970. L’anno successivo corre il suo ultimo Palio da vogatore. Nel 1974 l’Ardenza lo chiama ad allenare e timonare il 10 rosso-verde. Giorgio accetta di buon grado e mette insieme una ciurma competitiva che si classifica terza nelle due gare più importanti. Con l’Ardenza vince il Palio del 1975, 1978 e 1983. Si aggiudica anche una Barontini nel 1977. Ha all’attivo anche due vittorie del Palio dei quattro remi con Pontino e Ardenza.
Nel 1986 lascia definitivamente le gare remiere. «Si, smisi del tutto nel 1986 quando della ciurma faceva parte anche mio figlio Alessandro». Alla domanda del perché ha smesso risponde: «Dopo anni che allenavo i ragazzi che non avevano mai vogato facendoli diventare dei veri vogatori, molti dei quali fortissimi sia tecnicamente che fisicamente, se vuoi ti faccio i nomi, me li vedevo portare via dagli altri blasonati rioni. Pensai che non ne valeva più la pena. Il mio ragionamento è che se un ragazzo viene per la prima volta nella tua cantina a vogare, la cantina stessa ha i diritti di almeno quattro anni su quel ragazzo. Ma non è mai stato così e quindi abbandonai tutto».
Ma ecco il “colpo di scena”: nel 1987 Attilio Lemmi lo chiama a dare una mano al Pontino che da alcuni anni voga nei quattro remi. Il “vecchio leone ardenzino” riporta i giallo-rossi nei dieci e l’anno dopo ne diventa allenatore. Alcuni anni più tardi, nel 1995, lo richiama anche il suo rione, l’Ardenza, anch’esso da qualche anno nei quattro remi, e Giorgio non sa dire di no. Con i rosso-verdi rimane fino al 1998 anno in cui si aggiudica, timoniere era un altro grande del Palio: Mauro Brucioni, il trittico. Il quell’anno Giorgio Sonetti lascia davvero le gare marinare. Il suo nome echeggia tutt’oggi nel mondo del remo e gli addetti ai lavori lo ricordano con stima, affetto e ammirazione. Oggi lo si può incontrare al “Gabbiano” di Ardenza dove tutt’ora frequenta la cantina, con quel suo fisico ancora possente che parla di sé, e dove mi ha fatto molto piacere incontrarlo.
Nella foto Giorgio Sonetti è quello con indosso la maglia bianco rossa
Articolo di Carlo Braccini 02/01/2017