Nedo Vaiani
Un veterano del remo racconta
Questo articolo, capitatomi per caso, fu scritto dall’amico Nedo Vaiani nel maggio del 2002 e pubblicato sull’annuale libretto di “Scuole in Barca” (I “4+1” degli Istituti Superiori Labronici, in un percorso di educazione motoria e di cultura del mare nei canali medicei organizzato dalla Sezione Nautica Shangay-Torretta).
Nedo fu dirigente della citata cantina. Nato il 13 luglio del 1928, Vaiani, che nel suo articolo non ha menzionato, vogò con il mitico San Marco nel 1953 e 1954 ancora prima della fusione con il Pontino. Il grande amico si spense il 30 ottobre 2009.
Carlo Braccini
«Quando l’amico Mario Corradi (ideatore di Scuole in Barca) mi propose di scrivere due righe per ricordare i tempi vissuti intorno al Palio Marinaro, l’istinto mi diceva di non farlo, però tornare indietro nei tempi mi piaceva e così decisi di accettare, anche perché mi interessava rientrare nel vivere oggi, ritenendomi uno che qualcosa allo sport ha dato. Vivere oggi per elogiare i dirigenti della Sezione Nautica Shangay Filzi Torretta che hanno saputo dare continuità alla non facile iniziativa presa l’anno scorso, e nel contempo ringraziare gli studenti, che hanno aderito all’invio della scuola.
Osservando questi ragazzi, che per la prima volta, si cimentavano con il remoergometro ed altri che stavano cercando l’equilibrio per salire in barca, la memoria mi riportò a quando anch’io per la prima volta salii in canoa. Non avevo mai fatto voga competitiva, ma altri sport dal 1942 (su terra ferma). Mi ricordo che il pontone era la nostra vasca per imparare a vogare. Erano i tempi in cui Canzio Vivaldi (il popolare Pecchio) vogava come capovoga sull’otto canottieri con l’allenatore Persico: due persone delle quali ho un indimenticabile ricordo e che avevano un grande spirito sportivo, simpatia e carattere da veri livornesi.
Lasciai dopo poco tempo le canoe per motivi di lavoro fino a quando, invitato più volte da amici, salii sul gozzo. Credo che nessuno possa capire che cosa voglia dire vogare sopra un gozzo, partecipare ad una gara, dove migliaia di persone ti osservano, ed i “tecnici” esprimono giudizi sulla validità dei vogatori. Grandi esperienze, ricordi a non finire. Nel 1957 terminai con il quartiere Venezia dove ero venuto ad abitare. Sono stato dirigente e dopo presidente della Polisportiva Venezia.
Ricordo una bella squadra che a suo tempo formava la dirigenza del Comitato Palio; Presidente Sig. Cesare Liperini, il sottoscritto amministratore, Canzio Vivaldi responsabile campo di regata, figura caratteristica “veneziano”, ex nazionale, uomo esperto di voga e di mare, amico di tutti. A completare la squadra l’Assessore Edda Fagni, grande sportiva, la ricordo con un remo sulle spalle; avevamo ritirato dal costruttore (vicino ai Bagni Trotta) i remi di riserva per portarli allo “Scolio della Regina”.
Lasciamo il passato e prendiamo il presente. Il gruppo Corradi, Alessi, Cappanera, Montanelli, Gigliucci, Sammuri e Petroni ha voluto colpire ancora. Chi sono? Sono tutti coloro che hanno battuto in volata altri nell’organizzazione, coinvolgendo in prima persona il Provveditorato agli studi, con i suoi insegnanti di educazione fisica. Con le amministrazioni locali ed altri Enti vari, che collaborano in questa intelligente manifestazione, non potevano mancare i Veterani dello sport, sempre pronti a dare una mano a chi parla di puro sport.
Abbiamo detto degli organizzatori, ma i veri protagonisti sono i giovani che quando li cerchi sono sempre presenti, nella loro bellezza e simpatia. In cantina ne ho trovati una ventina tra maschi e femmine, allegri, pronti alla battuta e pieni di vita. Non sentono neppure la fatica, gli organizzatori li coccolano, perché lo meritano. Che dire di più. Questi giovani, tra tutto, sanno che lo sport fa bene e che si può abbinare alla scuola. Chi pratica lo sport si sente obbligato verso se stesso, si allontana dalle tentazioni (che purtroppo sono tante), si rende più responsabile e fiducioso.
Ricordatevi che tutti gli atleti, con gli organizzatori, hanno vinto questa bellissima manifestazione: manifestazione voluta da amanti dello sport che hanno saputo iniziarla e continuarla perché hanno le capacità di farlo con grande serietà senza gelosie, nel rispetto dei giovani e di Livorno».
Nedo Vaiani